Il convento dei Cappuccini di Fiamignano fu fondato nel 1568. In seguito alla sua soppressione ottocentesca, esso fu dapprima convertito in differenti usi pubblici e infine, gravemente danneggiato dal terremoto di Avezzano del 1915, fu definitivamente abbandonato nel 1919. Da allora iniziò un lungo periodo di spoliazione e depredamento che lo ha consegnato a un pressoché totale disinteresse e oblio. Oggi, dopo circa un secolo, il convento beneficia di un rinnovato interesse, rivolto anche alla sua consistenza materiale oltre che alle sue vicende storiche e umane. Proprio le vestigia architettoniche della fabbrica si vogliono ora salvare dalla rovina, per quanto possibile, e riconsegnarle nella loro essenza materiale e in sicurezza alla fruizione pubblica, nell’intento di restituire finalmente unità e coerenza a un bene culturale organico e inscindibilmente costituito da opere d’arte, memoria storica e architettura. Il saggio illustra il difficile percorso progettuale condotto fino a oggi, che si pone come la prima tappa di un più lungo cammino orientato alla riscoperta, al recupero e alla valorizzazione del monumento.
Il convento dei Cappuccini di Fiamignano: un difficile percorso da silenzio a monumento / Adriani, Settimio; Clemente, Pietro. - (2021), pp. 53-86.
Il convento dei Cappuccini di Fiamignano: un difficile percorso da silenzio a monumento
CLEMENTE, PIETRO
2021
Abstract
Il convento dei Cappuccini di Fiamignano fu fondato nel 1568. In seguito alla sua soppressione ottocentesca, esso fu dapprima convertito in differenti usi pubblici e infine, gravemente danneggiato dal terremoto di Avezzano del 1915, fu definitivamente abbandonato nel 1919. Da allora iniziò un lungo periodo di spoliazione e depredamento che lo ha consegnato a un pressoché totale disinteresse e oblio. Oggi, dopo circa un secolo, il convento beneficia di un rinnovato interesse, rivolto anche alla sua consistenza materiale oltre che alle sue vicende storiche e umane. Proprio le vestigia architettoniche della fabbrica si vogliono ora salvare dalla rovina, per quanto possibile, e riconsegnarle nella loro essenza materiale e in sicurezza alla fruizione pubblica, nell’intento di restituire finalmente unità e coerenza a un bene culturale organico e inscindibilmente costituito da opere d’arte, memoria storica e architettura. Il saggio illustra il difficile percorso progettuale condotto fino a oggi, che si pone come la prima tappa di un più lungo cammino orientato alla riscoperta, al recupero e alla valorizzazione del monumento.File | Dimensione | Formato | |
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